Allevare con un minor utilizzo di antibiotici è possibile

E’ oramai ben noto quanto l’uso sistemico di antibiotici nell’allevamento di animali sia sempre più un problema dal punto di vista sanitario con un continuo aumento dell’antibiotico-resistenza.
La domanda che dovremmo porci è quale sia l’utilizzo effettivo di antibiotici negli allevamenti, per esempio tra i paesi europei.  A tal proposito  è interessante  osservare quanto è emerso da uno studio del 2016 in ambito UE effettuato da European Medicines Agency,  riassunto nel seguente grafico:

Sales in mg/PCU (Population Correction Unit) of veterinary antimicrobial agents marketed for food-producing animals.
Fonte: adattato dal rapporto dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA), Sorveglianza Europea del consumo antimicrobico veterinario, 2016. ‘Vendite di agenti antimicrobici veterinari in 29 paesi europei nel 2014’. (rapporto EMA 61769/2016).
https://www.vikinggenetics.com/dairy/vikingred?show=asyw

Perché i Paesi scandinavi detengono il record di minor utilizzo di antibiotici per uso animale?
Questi Paesi, tra i quali la Danimarca, hanno capito l’importanza di basare la selezione bovina su caratteri di interesse funzionale per salute e longevità, tanto è vero che hanno adottato questo programma selettivo da molti anni, già dal 1968, motivo per cui hanno raggiunto questo risultato.
Da parte nostra, l’aspetto sanitario è sempre stato alla base delle nostre scelte, non a caso abbiamo  promosso il bovino danese fin dall’inizio della nostra attività. Ne siamo sempre più convinti, i dati ci danno ragione.
Riteniamo altresì un’esigenza dell’allevatore effettuare scelte sempre più consapevoli nell’ottica di perseguire una maggiore sostenibilità produttiva e di sicurezza alimentare nel rispetto dell’ambiente e del consumatore.